Turismo montano e ricerca scientifica: il contributo del Team CRESTA dell’Università di Torino all’International Mountain Conference 2025
Submitted by rbeltram on Sat, 13/09/2025 - 17:48
La partecipazione all’International Mountain Conference 2025 (IMC) si inserisce nel quadro delle iniziative scientifiche di rilievo internazionale dedicate allo studio e alla valorizzazione dei territori montani. Questo prestigioso appuntamento, che si tiene a cadenza triennale, rappresenta uno dei principali momenti di confronto tra ricercatori, esperti e professionisti provenienti da tutto il mondo, impegnati nell’analisi delle dinamiche ambientali, sociali ed economiche che interessano le aree montane.
L’IMC si distingue per l’approccio interdisciplinare e per la capacità di connettere la ricerca accademica con le sfide concrete che le montagne affrontano oggi, come il cambiamento climatico, l’overtourism, la gestione sostenibile delle risorse e l’evoluzione delle forme di accoglienza. In questo contesto, la partecipazione ai convegni tematici rappresenta un’occasione preziosa per condividere esperienze, presentare studi di caso e contribuire al dibattito scientifico internazionale sul futuro delle terre alte.
Il turismo in montagna è oggi al centro di un acceso dibattito, alimentato da notizie e discussioni sui media e sui social network che segnalano un aumento delle presenze nelle aree alpine e nei rifugi. Questo fenomeno, spesso raccontato con toni allarmistici, solleva interrogativi importanti: stiamo assistendo a un sovrasfruttamento delle montagne? Il cambiamento climatico sta modificando la domanda turistica? E, soprattutto, il turismo in montagna può essere davvero sostenibile?
A queste e ad altre domande cercheranno di rispondere i ricercatori del Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, membri del Team CRESTA, che da oltre vent’anni svolgono attività di ricerca specifica sul turismo alle medie e alte quote. Il loro contributo sarà protagonista in diverse sessioni dell’International Mountain Conference 2025 (IMC2025) di Innsbruck, uno degli appuntamenti scientifici più rilevanti a livello internazionale per chi si occupa di ricerca sulle aree montane.
I relatori e i temi delle sessioni
Tra i protagonisti delle sessioni dedicate al turismo montano, il Prof. Riccardo Beltramo, terrà una relazione nella plenaria del convegno, portando l’esperienza e la visione maturate in anni di studi e progetti sul campo ed esponendo i risultati di un’indagine condotta recentemente, con la collaborazione dei gestori dei rifugi montani italiani. Insieme a lui, interverranno anche i colleghi e membri del Team CRESTA: il Prof. Stefano Duglio, il Prof. Ivan Gnesi, il Prof. Giovanni Peira, il Prof. Alberto Gianola e il Dott. Giorgio Mina.
Le sessioni IMC2025 dedicate al turismo montano vedranno la presentazione di ricerche e analisi su temi di grande attualità:
- Overtourism nei rifugi alpini: Un’indagine condotta nel 2025 con la collaborazione dei gestori di rifugi italiani ha permesso di raccogliere dati preziosi su come il turismo stia cambiando e su quali siano le principali criticità percepite dagli operatori. I risultati saranno presentati e discussi per capire se la nuova domanda turistica sia compatibile con la capacità di carico delle montagne e con le sfide poste dal cambiamento climatico.
- Evoluzione dei rifugi alpini: I rifugi non sono più solo semplici punti di sosta per escursionisti e alpinisti, ma stanno diventando vere e proprie imprese turistiche, capaci di offrire esperienze sempre più ricercate e servizi di alto livello. Questo cambiamento, se da un lato rende la montagna più accessibile, dall’altro pone nuove sfide in termini di impatto ambientale e gestione sostenibile.
- Il punto di vista dei gestori: Un aspetto innovativo delle ricerche presentate riguarda il coinvolgimento diretto dei gestori dei rifugi, considerati osservatori privilegiati dei fenomeni di overtourism e dei cambiamenti in atto. Le loro testimonianze aiutano a comprendere meglio le dinamiche locali e a individuare strategie di gestione più efficaci.
- Impianti sciistici di bassa quota e cambiamento climatico: I piccoli comprensori sciistici di bassa quota, sempre più minacciati dall’aumento delle temperature e dalla scarsità di neve naturale. Studi recenti, condotti su località piemontesi come Balme e Piamprato Soana, mostrano come il tempo a disposizione per trovare soluzioni sia limitato: entro 20-25 anni sarà necessario ripensare il modello di sviluppo di queste comunità.