Alla scoperta di Chiomonte - 24 giugno 2025 - Prima Parte

Questo post è dedicato agli studenti del Corso di Ecomanagement del Turismo e a tutti coloro che praticano il Turismo sostenibile nelle sue molteplici forme.

Si compone di tre parti ed inizia dal fondo ovvero dai ringraziamenti.

Prima parte
Si tratta di un itinerario didattico a complemento della teoria che illustra l’importanza dedicata ai segni del territorio, che non sarebbe stato possibile se non si fosse verificata una conoscenza ed una relazione tra persone che si muovono in ambiti diversi, che si sono incontrate direttamente o attraverso le loro opere ed hanno messo insieme storie e metodologie. Dalla condivisione spontanea di conoscenze relative ad un luogo, Chiomonte, è scaturita l’idea di comporre questa scheda.

Pertanto sento che la prima parte debba essere dedicata a chi ha involontariamente, ma molto efficacemente collaborato:

  • La Prof.ssa Daniela Nelva, Professore Associato di Letteratura Tedesca presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell’Università di Torino, conosciuta nell’ambito delle attività di UNITA - Universitas Montium. Ha contribuito all’idea facendomi conoscere Chiomonte, accompagnandomi lungo le vie del paese, descrivendo edifici ed illustrandomi i punti notevoli del territorio. Chiomonte, per i più, ovvero per coloro che vi transitano verso l’alta Valle di Susa per dedicarsi agli sport invernali o estivi o al turismo, è un cartello che avverte dell’ingresso e dell’uscita dai confini comunali ed una serie di edifici che si affacciano lungo la strada statale che porta verso il Monginevro. È un luogo di transito verso località più note. La conoscenza approfondita del luogo maturata dalla Collega durante gli anni di villeggiatura ed un cenno ad un’opera antica, visibile nel territorio per portare acqua, esempio di archeologia “industriale”, si sono rivelati importanti per l’approfondimento che ne è seguito.
  • Il Prof. Ing. Riccardo Nelva, Professore Ordinario in quiescenza, già operativo presso il Dipartimento di Ingegneria Strutturale, Edile e Geotecnica (DISEG) del Politecnico di Torino. Mi ha fatto dono di un numero della Rivista Segusium del Dicembre 2023 che includeva un reprint di un suo articolo intitolato “Dinamica aggregativa e modulazioni edilizie di Chiomonte”, pubblicato nella Rivista NEVE International, Anno XVII, n. 2-3 giugno-settembre 1975. Si trattava di una rivista scientifica trimestrale del Centro Internazionale Viabilità Invernale e Ingegneria Montana e dell’Istituto Nazionale di Architettura e Urbanistica Montana, sotto l’Alto Patronato del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il testo, insieme alle mappe e ai disegni dettagliatamente descritti in relazione all’evoluzione storica del paese, hanno fornito un indirizzo metodologico alla lettura delle trasformazioni, ma in primo luogo hanno destato la curiosità relativa agli impieghi della risorsa idrica, storicamente organizzata, per quanto riguarda gli usi produttivi, nelle opere idrauliche per l’agricoltura e le attività di molini, frantoi e concerie.
  • Il blog “Raccontapassi”, pubblicato a Gennaio 2021, ideato e curato dalla Dott.ssa Monica Maffei, Laureata in Scienze dei Beni Culturali, nel quale è riportato l’itinerario per la salita ai 4 Denti di Chiomonte, lungo la quale si incontra l’opera idraulica accennatami dalla Prof.ssa Nelva, rivelatosi essere il Pertus di Colombano Romean.

Questa parte segue la tradizionale colonna sonora che accompagna, di tanto in tanto, il Corso di Ecomanagement del Turismo, con “The times They Are A-Changing” di Bob Dylan con il richiamo al verso “And keep your eyes wide/The chance wont’t come again”.

L’osservazione dei segni sul territorio è il punto di partenza per orientare la ricerca verso le attività produttive o le vestigia di opere dismesse, ma che hanno segnato un’epoca.

Quando il percorso verso l’osservazione e l’interpretazione dei segni è accompagnato dalla conoscenza che persone sono disposte a condividere, si gettano le fondamenta di un passaggio utile a valutare le potenzialità turistiche di questi attrattori.

Poi è la ricerca di informazioni che può avvenire in modo classico, attraverso i testi, o la consultazione di banche dati scientifiche o, più in generale consultando siti appropriati che ci porta sul territorio, con uno zaino di conoscenze che verrano perfezionate dall’esperienza sul campo.

 

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