"ArcticHubs", progetto Horizon 2020

"ArcticHubs" è un progetto Horizon 2020 dal respiro internazionale che vede la collaborazione di 10 paesi a livello mondiale in cui sono presenti complessivamente 22 hub, ovvero nodi che ospitano una combinazione di attività economiche oppure un’industria principale o un mezzo di sostentamento, dove le sfide e gli impatti che la regione artica deve affrontare sono tangibili e acuti.

All’interno dell’Artico sono stati identificati cinque principali hub settoriali: piscicoltura, silvicoltura, turismo, estrazione mineraria e hub indigeni.
Inoltre, 7 centri di “apprendimento” esterni, situati in Canada, Austria e Italia, forniranno punti di confronto e controllo con i casi artici.

Il progetto mira a trovare nuovi strumenti e approcci adattivi per risolvere i conflitti sulle risorse locali e sul territorio.

L'obiettivo strategico di ArcticHubs è quello di sviluppare strumenti sostenibili e orientati alla soluzione per conciliare modelli concorrenti di sostentamento e uso del territorio negli hub artici e nei loro dintorni, rispettando al contempo i bisogni e le culture delle popolazioni locali (ad esempio Sámi a Fennoscandia).

Il progetto prevede che tali azioni contribuiranno a facilitare lo sviluppo economico degli hub artici che limiteranno gli impatti dannosi sui servizi ecosistemici (come la purezza dell’aria e dell’acqua, i prodotti legnosi e non legnosi) e miglioreranno migliorare la coesistenza di nuove industrie con le industrie esistenti e mezzi di sussistenza.

 

In termini pratici, ArcticHubs si concentrerà sull’ulteriore sviluppo e adozione di tre strumenti fondamentali:

  1. Sistemi informativi geografici a partecipazione pubblica (PPGIS)
  2. Linee guida per la “licenza sociale ad operare” (SLO)
  3. Costruzione di scenari futuri da applicare nell'Artico

Attraverso lo sfruttamento di strumenti di ricerca e partecipazione, ArcticHubs mira a generare impatti in tre aree critiche:

  1. Contribuire attraverso una maggiore partecipazione delle parti interessate e dei titolari dei diritti all’attuazione della politica integrata dell’UE per l’Artico.
  2. Contributo alle valutazioni del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC), in particolare applicando metodi di previsione per prevedere gli effetti dei cambiamenti climatici sui mezzi di sussistenza locali e sulla fattibilità economica delle attività degli attori globali (ad esempio estrazione mineraria, turismo, piscicoltura, utilizzo della biomassa) nell’Artico.
  3. Interazione con le popolazioni indigene e le comunità locali, coinvolgendo metodi co-creativi e partecipativi. Questi saranno adattati per sviluppare ulteriormente codici di condotta come la Social License to Operate (SLO), per questioni di uso del territorio in cui i mezzi di sussistenza tradizionali possono spesso entrare in conflitto con attività più nuove.