Evento presentazione risultati FragMont: presenti oltre 50 persone

Il giorno 27 aprile alle ore 17.30 presso la Scuola di Management ed Economia dell’Università di Torino, si è tenuta la presentazione dei risultati del Progetto FragMont, Sistema integrato per la gestione della FRAGilità in MONTagna.

Il progetto ha visto la collaborazione del Dipartimento di Management e del Dipartimento di Scienze Mediche di Unito, del CNR-IRPI - Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica e del Centro Interdipartimentale NatRisk - Centro di Ricerca sui Rischi Naturali in Ambiente Montano e Collinare.

Presenti all’incontro oltre 50 partecipanti tra studenti, docenti e persone di varia età, anche provenienti da “Terzo Tempo”, il percorso di Terza Missione sull’invecchiamento agile a cura della Dott.ssa Favaro del Dipartimento di Scienze Mediche.

Sono intervenuti durante l’incontro Gianfranco Guerrini, Consigliere di Città Metropolitana di Torino con Delega ad Ambiente e Vigilanza Ambientale, Risorse Idriche e Qualità dell’Aria, Tutela della Flora e della Fauna, Parchi e Aree Protette, che ha portato anche i saluti del Sindaco Lo Russo, l’Ingegnere Tommaso Moramarco, Direttore CNR-IRPI, la Prof.ssa Vanda Bonardo, Presidente di CIPRA Italia e già Responsabile nazionale Alpi di Legambiente e Presidente di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta, il Dott. Marco Bussone, Presidente nazionale di UNCEM.
 

A raccontare obiettivi, metodi, fasi e risultati i ricercatori coinvolti nel progetto tra cui il Prof. Riccardo Beltramo, la Dott.ssa Enrica Favaro, il Dott. For. Danilo Godone, la Prof.ssa Enrica Vesce, il Dott. Ing. Paolo Cantore, la Dott.ssa Cristina Varì, il Dott. Enrico Pizzighella e la Dott.ssa Lisa De Bellis.

Focus di FragMont è stata la valutazione delle azioni volte a scongiurare i disastri in ambito montano e quelle legate all’isolamento delle persone, in particolare quelle più fragili al fine di migliorare la gestione economica, ecosistemica, ambientale e sociale delle due aree di fragilità dei territori montani:​ il dissesto idrogeologico e l’isolamento della popolazione fragile.
Spesso, infatti i costi totali delle perdite e del ripristino dovuti a disastri non vengono valutati correttamente né confrontati con i costi reali della prevenzione, comportando gravi danni anche a livello economico” attesta il Prof. Beltramo della Sezione di Scienze Merceologiche del Dipartimento di Management di Unito, responsabile del progetto FragMont.

Tali valutazioni sono frequenti e centrali, come ci ricorda il Consigliere Guerrino, per l’Amministrazione della Città Metropolitana di Torino che tra i suoi 312 comuni ne conta 200 sotto i 1.000 abitanti, con la conseguente difficoltà dei piccoli comuni di attivare delle politiche territoriali e sociali ad hoc. “La politica ha bisogno di indicazioni e basi scientifiche o solide che consentano effettivamente di fare delle scelte che non siano solo ideologiche ma che siano basate anche sui fatti e sulle realtà”, dichiara Guerrino Gianfranco, Consigliere di Città Metropolitana di Torino.
Per questo motivo il progetto FragMont mira alla realizzazione di un sistema a supporto delle decisioni a favore degli Amministratori pubblici partendo da rilevazioni scientifiche, che vedono, con l’Ing. Moramarco Direttore CNR-IRPI, il coinvolgimento dell’Istituto in quanto “può fornire un importante contributo mettendo a disposizione strumenti conoscitivi, metodologici e tecnologici a supporto di una corretta gestione e mitigazione dei rischi presenti nei territori montani”.
Così anche il Dott. Godone, Ricercatore CNR-IRPI, sottolinea l'importanza del progetto Fragmont in quanto "il monitoraggio del dissesto geo-idrologico è una componente necessaria per la realizzazione di un sistema integrato per la tutela del territorio montano e la salvaguardia dei suoi abitanti".

Oltre al Piemonte, anche altre regioni con caratteristiche territoriali e morfologiche analoghe potrebbero beneficiare dei risultati del Progetto: si tratta di regioni caratterizzate dalla presenza di territori montani in cui si svolgono attività turistiche di forte rilevanza economica e zone scarsamente popolate perlopiù da una popolazione anziana.

In Italia sono oltre 620.000 i siti a rischio di dissesto idrogeologico di cui 1.500 sono attivi al momento ma fino a che una calamità naturale non chiude la strada di accesso e le persone rimangono bloccate, non si interviene. L’intervento, infatti, avviene solo a seguito un’emergenza catastrofica e solo per porre dei rattoppi temporanei”  attesta il Prof. Beltramo del Dipartimento di Management, Sezione Scienze Merceologiche dell’Università di Torino, responsabile del progetto FragMont “questo è uno dei problemi del nostro Paese, FragMont ambisce a porre un’alternativa consapevole a questa situazione.

La Dott.ssa Favaro si concentra con un focus sulla fragilità sociale dell’invecchiamento della popolazione, tema particolarmente delicato nelle aree montane marginali che spesso non riescono ad avere garantiti gli stessi servizi dei centri urbani. Risposta a tale problematica potrebbe essere rappresentata dalla telemedicina, combinata con una sensoristica di controllo ambientale e territoriale come quella sviluppata dal Dipartimento di Management chiamata Scatol8, di cui il Dott. Ing Cantore ne ha raccontato funzionamenti e vantaggi.

L’albero delle decisioni, illustrato dalla Dott.ssa Varì, si compone della sintesi dei dati forniti dall'Amministrazione di riferimento, combinati sia con quelli forniti dall’analisi territoriale, inseriti all’interno di una mappatura GPS con i relativi costi-benefici connessi alla messa in sicurezza del territorio a seguito di eventi alluvionali e gravitativi, sia con quelli relativi alla fragilità sociale, al fine di valutare come meglio garantire e potenziare l’accesso alla medicina tradizionale o alla telemedicina. Molta importanza viene data anche all’analisi dei danni ecosistemici connessi.

La Prof.ssa Bonardo, Presidente CIPRA Italia e già ideatrice della Carovana dei Ghiacciai di Legambiente, ha sottolineato come i cambiamenti climatici vadano a sommarsi a una situazione già critica nelle aree montane, in cui “non basterà mitigare, ma servirà costruire strategie molto consistenti per adattarci”. L’importanza dei dati e della loro combinazione, già citati dall’Ing. Cantore in quanto focus del suo ruolo nel progetto FragMont, sono altri elementi fondamentali, a detta della Presidente di CIPRA Italia, che devono essere alla base e a disposizione di tutti, perché “aiutano a conoscere la realtà e a costruire le competenze per sostenere non solo la comunità montana ma tutta la comunità”.

 

Infine, il Dott. Bussone, Presidente nazionale UNCEM, che rappresenta 3.850 comuni montani, di cui 550 solo in Piemonte, ritorna sull’importanza della condivisione e della fruizione dei dati e su come sia necessario mostrare alle amministrazioni politiche come utilizzare al meglio i finanziamenti per rendere concrete le azioni. “Raccontando a territori che ciò è già possibile, non è un futuribile, non è un’opportunità ma che quei sensori e quei monitoraggi sono già possibili.” 

Prevenzione, monitoraggio, unione di banche dati e di confini amministrativi sono quindi azioni  urgenti e necessarie.

L’evento di presentazione ha costituito pertanto un momento pubblico per condividere il percorso e i risultati raggiunti per delineare possibili sviluppi.
 

FragMont è stato sostenuto grazie alla fiducia di Fondazione CRT, che ha permesso di finanziare borse di ricerca, è stato patrocinato da UNCEM e CIPRA ITALIA ed è stato sviluppato in collaborazione con Regione Piemonte e ARPA e con i Comuni di Alagna Valsesia (VC) e Moncucco To- rinese (AT).

 

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