Osservatorio sul Turismo nei Rifugi di Montagna: un modello innovativo per valorizzare patrimonio e sostenibilità

Il Dipartimento di Management dell’Università di Torino si è aggiudicato un prestigioso finanziamento UNITA, dando vita a un progetto ambizioso: la creazione dell’Osservatorio sul Turismo nei Rifugi di Montagna. Questo progetto, che si fonda su oltre venticinque anni di studi dedicati al turismo sostenibile e alla valorizzazione dei rifugi alpini, mira a trasformare l’esperienza maturata dal Prof. Riccardo Beltramo in un laboratorio di innovazione e conoscenza.

Un percorso pluriennale di ricerca e passione

Dal 1997, il Prof. Beltramo si dedica con passione allo studio del turismo in montagna, concentrandosi in modo particolare sui rifugi alpini, veri custodi delle tradizioni locali e del patrimonio culturale e ambientale. Le sue ricerche hanno permesso di sviluppare strategie capaci di coniugare la valorizzazione turistica con la salvaguardia del territorio. Con il supporto dell’Alleanza UNITA - Universitas Montium, quest’esperienza si esplica ora nel progetto dell’Osservatorio, finalizzato a fornire strumenti concreti per una gestione del turismo responsabile e sostenibile.

Rifugi alpini: centri di educazione ambientale e culturale

I rifugi montani non sono semplici punti di sosta per gli escursionisti, ma autentici centri di educazione ambientale e culturale. Essi accolgono visitatori di ogni età, offrendo occasioni di confronto con la storia, le tradizioni locali e l’ambiente naturale. L’Osservatorio intende monitorare attentamente le interazioni tra turismo e ambiente montano, studiando il flusso dei visitatori e l’impatto delle attività turistiche, al fine di individuare soluzioni che tutelino e valorizzino questo patrimonio unico.

Il progetto in cinque fasi chiave

L’approccio metodologico dell’Osservatorio, messo a punto insieme al Prof. Stefano Duglio, attivo dal 2000 nel Team di Ricercatori,  si articola in cinque fasi fondamentali:

  • Definizione del modello di osservazione e raccolta dati: Sviluppo di un framework analitico per rilevare le specificità dei rifugi, il loro valore culturale ed ambientale.

  • Coinvolgimento di esperti e stakeholder: Dialogo costante con operatori, gestori dei rifugi, enti territoriali e comunità locali, volto a definire indicatori chiave per la gestione sostenibile.

  • Presentazione dei primi risultati: Organizzazione di momenti di confronto internazionale per lo scambio di esperienze e il perfezionamento delle strategie di conservazione.

  • Applicazione del framework nei rifugi selezionati: Sperimentazione pratica del modello, accompagnata dalla creazione di materiali formativi per turisti e operatori.

  • Divulgazione e sviluppo futuro: Elaborazione di un documento strategico che guidi l’evoluzione dell’Osservatorio e stimoli interventi di tutela e valorizzazione del territorio a lungo termine.

Un network internazionale e la designazione del Responsabile Scientifico

Il progetto si distingue per la collaborazione tra Università di diverse realtà europee, che contribuiscono con competenze specifiche a una visione integrata del turismo in montagna. In particolare:

  • Università di Torino (Italia): Con il Prof. Stefano Duglio, figura chiave per il coordinamento delle attività, nel ruolo di Responsabile scientifico.

  • Università di Saragoza (Spagna): Il Prof. Roy Janoch, esperto in digitalizzazione e tecnologie applicate al turismo, apporta il suo contributo per integrare strumenti analitici avanzati.

  • Università di Transilvania di Brasov (Romania): La Prof.ssa  Florentina (Radoi) Matei, specialista in biodiversità e nei valori gastronomici e salutistici delle piante locali, arricchisce il progetto con una prospettiva ambientale e territoriale.

Questa sinergia internazionale garantisce un approccio multidisciplinare e innovativo, capace di affrontare le sfide della valorizzazione e della protezione dei rifugi alpini.

Verso una nuova frontiera del turismo sostenibile

L’Osservatorio sul Turismo nei Rifugi di Montagna si configura non solo come uno strumento di ricerca, ma anche come un catalizzatore per l’innovazione nelle politiche turistiche delle aree montane. Attraverso un monitoraggio costante e l’adozione di pratiche sostenibili, l’iniziativa offre un modello replicabile in altri contesti, capace di armonizzare sviluppo turistico, rispetto per l’ambiente e valorizzazione culturale.

Questa iniziativa rappresenta un importante passo verso un turismo competente e attento, in cui la ricerca accademica si traduce in interventi concreti per la tutela del patrimonio montano. Il ruolo del Prof. Riccardo Beltramo nel lungo percorso di studi sul turismo e la designazione, da parte sua, del Prof. Stefano Duglio come Responsabile Scientifico testimoniano l’impegno nel creare un ponte tra innovazione, tradizione e sostenibilità.

In un’ottica futura, potrebbe essere stimolante approfondire come la digitalizzazione e le nuove tecnologie possano ulteriormente arricchire il rapporto tra tradizione e innovazione, promuovendo modelli di accoglienza e gestione turistica ancora più responsabili e inclusivi.