Tecnologie IoT per il monitoraggio ambientale: visita della sezione IoT del Dipartimento di Management al Santa Rita Experimental Range

Vista del Santa Rita Experimental Range, sede di importanti ricerche sulla gestione sostenibile dei rangeland aridi.

Introduzione

Il 3 aprile 2025, una delegazione della sezione Internet of Things (IoT) del Dipartimento di Management dell'Università di Torino ha effettuato una visita tecnica al Santa Rita Experimental Range (SRER), gestito dall’Università dell’Arizona. Fondato nel 1903, l’SRER è una delle più antiche stazioni di ricerca biologica negli Stati Uniti, dedicata allo studio e alla gestione sostenibile dei pascoli aridi.

Durante l’incontro, sono state approfondite le potenziali applicazioni delle tecnologie IoT in progetti di ricerca attivi presso l’SRER, con l’obiettivo di comprendere come l’integrazione di reti di sensori e piattaforme digitali possa migliorare il monitoraggio ambientale e supportare pratiche sostenibili.


Fotografia ambientale e gestione del pascolo

La delegazione ha avuto l’opportunità di esplorare diversi punti strategici del sito utilizzati per riprese fotografiche storiche, iniziate nel 1902, che documentano l’evoluzione dell’ecosistema nel tempo. L’SRER è infatti anche un’area di pascolo per bestiame, gestita secondo criteri che bilanciano l’attività agricola con la conservazione della biodiversità.


Progetti di ricerca attivi e scenari di integrazione con l’IoT

Monitoraggio dei Rangeland con Droni

Uno dei progetti più promettenti riguarda l’uso di droni per il monitoraggio dei rangeland. Le immagini raccolte ad alta risoluzione permettono di stimare indicatori chiave della salute dell’ecosistema. L’integrazione di sensori IoT su queste piattaforme aeree potrebbe fornire dati in tempo reale su variabili ambientali come l’umidità del suolo, la crescita della vegetazione e la presenza di specie invasive, migliorando così la reattività e la precisione degli interventi.

Dryland Detrital Input and Removal Treatments (D-DIRT)

Un altro progetto analizzato è il D-DIRT, che studia gli effetti degli input di detriti sull’accumulo di carbonio nel suolo nel lungo termine. L’adozione di sensori IoT per il monitoraggio del suolo (temperatura, umidità, contenuto di carbonio organico) potrebbe facilitare un’analisi più fine e tempestiva del ciclo del carbonio negli ecosistemi aridi.


Focus su Scatol8: una rete italiana per l’ambiente globale

Un momento chiave della visita ha riguardato l’integrazione tra le reti di monitoraggio dell’SRER e il progetto Scatol8, sviluppato dal Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università di Torino. Scatol8 è una rete modulare di sensori remoti, progettata per raccogliere dati su variabili ambientali, paesaggistiche e gestionali, utile per progetti di monitoraggio e prevenzione in ambiti complessi.

Le discussioni con i ricercatori americani hanno evidenziato numerose sinergie tra Scatol8 e le esigenze scientifiche dell’SRER, aprendo la strada a collaborazioni future.


I vantaggi dell’IoT per la ricerca ambientale

L’integrazione delle tecnologie IoT nella ricerca condotta al Santa Rita Experimental Range offre numerosi vantaggi:

  • Monitoraggio Continuo: raccolta automatica e costante di dati, senza interruzioni;

  • Risposta Rapida: possibilità di reagire tempestivamente a eventi critici come incendi o variazioni climatiche improvvise;

  • Efficienza Operativa: riduzione della necessità di misurazioni manuali e miglior uso delle risorse umane.


Verso un futuro sostenibile: turismo e innovazione

Infine, sono state esplorate prospettive per l’introduzione di proposte di turismo sostenibile nell’area dell’SRER, che potrebbero valorizzare il patrimonio naturalistico esistente attraverso l’utilizzo di infrastrutture leggere e tecnologie digitali, nel rispetto dell’ambiente e della vocazione scientifica del sito.

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